Uno dei molti musicisti gay israeliani che non fa mistero della propria identita'. E fa anche una gran musica. Questo non e' un brano nuovissimo, ma si sente ancora.
In questo ultimo decennio il pop israeliano ha recepito sempre piu' influenze reggae. Un buon esempio e' la discografia di Dudu Tassa, nato e cresciuto a Tel Aviv, nel quartiere proletario di Haatikva. In questo video si vede la protesta, a ritmo di reggae appunto, verso la abitudine dei kibbutzim di impiegare manodopera sefardita a basso costo.
Un paio di brani dall'ultimo disco. Il secondo mi piace cosi' tanto che ho pure appiccicato il testo, pure se il video non c'e'. Nurit e' grande, anzi grandissima.
In una decina di anni, Mika Carni ha accumulato una discreta discografia e gradatamente si avvicina a sonorita' jazz. Nata e cresciuta nel kibbutz Ramat haShofet, Mika e' stata una delle molte scoperte di Shlomo Artzi. Ma ha saputo farsi strada da sola.
"Se non io, chi al mio posto? E se non ora, quando?" La conosciamo tutti. In Italia viene in mente Primo Levi. Invece in Israele ci ha fatto una canzone Udi Davidi, che vide a Hebron. E che come molti ebrei che stanno da quelle parti, vorrebbe anche rimanerci - il che non vuol dire che vorrebbe cacciare qualcuno.
Ci sara' tra i lettori chi brontola, come diavolo e' possibille che da vittime si diventi carnefici, quei pazzi ossessi devono essere scomunicati o almeno boicottati, una volta gli ebrei erano piu' simpatici ed anche piu' deboli ecc. ecc.
Ma spero ci sara' tra i lettori anche chi nota che il personaggio del romanzo di Primo Levi, quello che aveva scritto una canzone con queste parole, era un partigiano uscito dalla fantasia di un romanziere, qui invece si tratta di un cantautore israeliano molto reale. E che si', vive al di la' di un confine difficile. E magari ci vorrebbe pure rimanere. Pensateci bene, voi che giudicate - vi e' mai venuta la curiosita' di ascoltare cosa hanno da dire questi fantomatici, cattivissimi, terribili coloni ?
(In caso vi venisse la curiosita', il testo viene dopo il video)
לאן שלא תלך לאן שלא תפנה אתה
תמיד תוכל לראות את כל הטוב שבבריאה
תמיד תדע לשתול
זרעים של אהבה
מסביבך
הזמן יקר כל כך והמלאכה רבה
והזרעים טמונים עמוק עמוק בתוכך
אז צא לדרכך
פזר אותם מסביבך
בעצמך
אם אין אני לי - מי לי?
וכשאני לעצמי - מה אני?
ואם לא עכשיו אי מתי?
המחרשה שבידך היא רק אמונתך
והתלמים שבשדך הם כוח בחירתך
אז רק תבחר בטוב
תדע רק לאהוב
את עולמך
ולפעמים אתה קצת מתעייף במלאכה
ומבקש שמישהו יושיט יד אל ידך
חפש בתוכך
חפש בנשמתך
זה כוחך
Credeteci o no, questo brano scanzonato e' dedicato al Muro Occidentale, Kotel haMizrah. Detto volgarmente Muro del pianto. Cantano Daklon e Aviva Avidan.
Ovvero cosa succede quando un gruppo rock e una star del pop si mettono insieme. Rita allarga lo spettro delle sue collaborazioni, mentre la Congregazione di Sderot si misurano con i vocalizzi della tradizione sefardita. Da non perdere. Li trovate qui.
Rileggo gli ultimi post e mi sento troppo serio. Vi regalo un video divertente di Danny Sanderson, uno dei pochi rocker al mondo che non ha avuto problemi con il punk - ha preso il suo basso e si e' Iunito ad una bandi di giovani. Si', perche' il punk in Israele e' una cosa interessante, ci hanno pure fatto un film, e ne parlero'. Intanto qui sentitevi Danny che suona e recita come sa fare lui. Stacco, e ci vediamo dopo Shabbat.
Dopo essere vissuto in due Paesi mediterranei mi sono fatto la seguente idea. All'uomo mediterraneo medio di epoca post moderna importa poco o nulla dell'esistenza di Dio - e non dedica molto del suo tempo privato a parlarci, cioe' a pregare. E importa ancora meno delle complicazioni morali, perche' non permette mai che la religione entri nella sua camera da letto - dopo secoli in cui non la ha avuta, ora se la vuole godere, questa roba chiamata privacy. Se ha dei principi morali, quelli non c'entrano un granche' con la religione, al limite sono una questione di appartenenza politica o etnica. La famiglia viene sempre prima.
Ma nello spazio pubblico, nei riti di passaggio - la religione conta. Ecco un breve ritratto della popolazione mediterranea. Donne cattoliche che, grazie a Dio, perdono la verginita' a sedici anni - o magari prima. E poi si sposano con l'abito bianco - tardi, perche' ci va tempo per mettere da parte i soldi per la cerimonia, e se non c'e' il prete che cerimonia e'?. Ebrei che la settimana dopo il bar mitzwa ricominciano a mangiare hazir, e lasciano i tefillin in naftalina fino a che non avranno un figlio a cui li faranno indossare nel giorno del (solenne e importante e costoso) bar mitzwa, o shachrit de tefillin, come diciamo noi. E grazie a Dio ci sono anche islamici (e sono la maggioranza) che sbevazzano a casa loro e quando vanno in moschea ci arrivano all'ultimo momento, prestano poca attenzione al predicatore che gli dice di non bere, tornano a casa con gli amici e si fanno una birra. Ma alla chiusura del Ramadam son tutti li'.
Le religioni questa faccenda della cultura mediterranea postmoderna la hanno capita benissimo, cosi' rabbini, imam e preti si fanno pagare adeguatamente per sorvegliare quello spazio pubblico e rilasciare la autorizzazione secondo cui tutto e' stato fatto in regola. All'interno di ogni religione infatti e' tutta una battaglia a chi fa le cose in maniera piu' corretta e aderente alle regole e in questa battaglia ha la sua importanza anche la quantita' di gonz... cioe' di fedeli alla ricerca di abiti nuziali adeguatamente bianchi, Ramadam convenientemente solenni, e bar mitzwa piu' rigorosamente kasher, che il singolo prete, imam, o rabbino riesce a accalappiare.
Qualcuno dei predetti accalappiati si comporta di conseguenza anche in cabina elettorale. Qualcun altro no, dipende. Per quel che vedo le donne, cui una volta spettava lo spazio privato, vivono questa situazione in maniera diversa da noi uomini, cui una volta spettava lo spazio pubblico. Per quel che vedo, in Italia come in Israele, ci sono uomini che hanno votato DC o Shas, e poi si sono rotti gli zebedei, e passato un po' di tempo sono magari tornati a votare per lo stesso partito confessionale. Le donne, una volta abbandonato il partito religioso, non tornano piu' a votarlo. Quell'ordine di valori, quel progetto sociale, che le confina in casa , se lo lasciano alle spalle con piu' convinzione. E questo e' quello che davvero preoccupa i reazionari di qualsiasi clero.
(No, in UK e' diverso. Qui la gente pregava quando l'esercito era in guerra, e l'esercito per solito vinceva quelle guerre, e questo qualcosa conta, ma ci devo ancora riflettere).
B'derekh klal evito di scrivere: "qui in questo altro blog c'e' una cosa che dovete assolutamente vedere". Ma questa volta non ho altro da dire. Leggetevi questo post di Treppenwitz per sapere come vanno le cose in una parte piccola di un Paese piccolo che si sforza di essere normale.
Alon De Loco ha spopolato grazie a un suo brano del 2005, dedicato alla figlia - che e' diventato una suoneria per cellulari. Con Lior Maiara farebbero dance. E questa sarebbe una danza romantica, dice il titolo. Io dico che si tratta di mizrahi.
Nissim Mesika e' stato un grande rabbino tunisino, che fece alya negli anni Cinquanta e come tanti si trovo' relegato, letteralmente, nelle periferie - in una citta' che si chiama Sderot. Rabbi Mesika teneva particolarmente alla tradizione liturgica tunisina, e temeva che andasse dimenticata con l'immigrazione. Propose alla radio di farci una trasmissione ma, come succedeva spesso inq uegli anni, si scontro' con la burocrazia e quel filino di etnocentrismo askenazita. Rabbi Mesika registro' comunque le tefillot che conosceva. Decenni dopo i nastri sono stati ritrovati da suo nipote, che e' Koby Oz, ex cantante dei Tipex (quelli di Push the botton). Ne e' uscito un brano commovente e bellissimo, che adesso viene trasmesso alla radio - realizzando cosi' il sogno di rabbi Mesika.
Sotto trovate il testo - ma anche chi non sa l'ebraico puo' riconoscere parole come bakashot, che sono le richieste, ma anche delle preghiere del rito sefardita. Koby dice a suo nonno che ha ancora tante domande da fare, si chiede che ne e' stato della tolleranza sefardita, e dice cose bellissime su questo Bet haKnesset gigante, che si chiama Israele.
אתה אל אלוהי אתה אל אלוהי
אתה אל קבץ נדחי ישראל אלוהי
קבץ נדחינו מארבע כנפות הארץ
ושלח משיחנו מלכנו דוד בן פרץ
יש לי כל כך הרבה דברים לספר לך ואתה הרי הכל יודע
יש לי הרבה בקשות לבקש ממך אבל אתה הרי חפץ בטובתי ממילא
אני נותן לך חיוך קטן על כל דבר יפה שבו אני מבחין, מרשים או עדין.
ואני קצת נבוך אנ'לא יודע איך לקרוא לך, אלוהים או אלוקים.
יש לי המון תודות תודות תודות עומדות בתור מול דלתך אבל תודות יוצאות לי קיטש.
יש לי מלא בקשות בקשות בקשות בקשות לבקש ממך למרות שאצלי בסה"כ הכל בסדר.
אלוהי אם אתה שומע תפילתי אולי אפשר למסור ד"ש לסבא שלי.
תגיד לו שהמתינות הספרדית שבה הוא דגל התחלפה בקנאות, קיצוניות.
אבל למרות הכל הסובלנות רוחשת מתחת לפני השטח,
תראה לאט לאט אנשים יוצאים מהמתח ורוצים בסך הכל להיות ביחד, בבית הכנסת הגדול הזה שנקרא ארץ ישראל פה כולם מוזמנים להביט אל השמיים להתפלל לגשמים לפחד מטילים.
יש לי המון תודות תודות תודות עומדות בתור מול דלתך אבל תודות יוצאות לי קיטש.
יש לי מלא בקשות בקשות בקשות בקשות לבקש ממך למרות שאצלי בסה"כ הכל בסדר.
Shuly e' un cantante ed attore haredi - e vi raccomando questo film, di rara poesia. Arkady e' un oleh russo, di quelli noti per andarci giu' pesante contro i religiosi. E vi raccontero' del suo gruppo. I due, messi insieme, hanno prodotto un capolavoro. Ecco qua. E Shavua Tov a tutti.
Ecco il testo, prometto che lo traduco
כשהאדם מאבד את הטעם, מתייאש מכוחות של עצמו,
עליו לפנות לשמים, יש שם מישהו שמקשיב רק לו
ואז עוד בלי לדעת כלום, אדם מקבל מענה
רצונות חדשים, מילוי וקידום, תקוות לעתיד טוב ושונה
אחר כך הוא שוב נופל, שוב מתחיל לצעוק ולשנוא
מרגיש ריקנות מחומר, מרוח, בקושי סוחב את עצמו
כל השערים ננעלו חוץ משער הדמעות
דרכו הדרך לחופשי במסתורים תבכה נפשי
הוא נופל כבר בלי חומר דלק, הכל ריקני וזר
גם בעבודה, גם בתוך בית, מרגיש מבפנים שום דבר
לפעמים מעדיף את החומר, לפעמים את הרוח
אך גרוע מכל כלום, רק רוצה לנוח, רק רוצה להתרסק וליפול
ועוברים חודשים של טוב ורע, הבלבול רק גובר וחונק
עד שאין כבר מוצא מתוך הביצה, הוא קם ובוכה וצועק
כל השערים ננעלו חוץ משער הדמעות
דרכו הדרך לחופשי במסתורים תבכה נפשי
זה לא בכי מערפול ידים, פשוט האדם כבר מבין שלבד אי אפשר
צריך מינימום שניים, כך מתגלה אלוהים
ואז הוא בונה לו כתר, כי זאת מטרה עליונה
הוא מתחיל להבין שהכל תלוי רק בו ובחברה הנכונה
מצד אחד זוכה לכתר, מצד שני לשיפלות של עצמו
אין כלום בעולם הזה חוץ מהבורא, האדם מאמין בכל דבר כשרע לו
Il sound dei Mashina e' riconoscibilissimo - sentite un po' cosa riescono a fare con un evergreen. Segue uno dei loro brani piu' famosi, che si intitola E adesso la politica cosa c'entra?. Non ci crederete, ma anche in Israele ci passa questo pensiero per la testa.
Spesso le dive sono conosciute solo con il nome ("Britney", "Madonna"). Anche in Israele; a voi, Rita. Musicista ed attrice, il primo disco e' del 1985 e da allora in poi ha accumulato una discreta serie di dischi d'oro e di platino. Promette bene anche questo nuovo, cui ha collaborato Idan Raichel.
Amir Benayoun e' un "baal teshuva" come si chiamano quelli che hanno riscoperto la pratica religiosa quando erano gia' maturi. E i deejay ne, diciamo, sottolineano l'accento orientale. Eppure piace molto.
Rinat Gutman e' una giovane rapper ortodossa. Ed e' anche molto carina. Qui assieme a David Dan, giamaicano, nero ed ebreo. Il video e' girato a Londra.
Quando ero molto giovane andava di moda il synth-pop. Ai cultori del genere, e so che ce ne sono, consiglio di prestare un orecchio a Karolina.
[dai, vabbe', lo dico qui] perche' e' anche autoironica - che sembra sia ancora il complimento migliore che puoi fare. Comunque lei lo e'. Autoironica, dico. Un saluto alla Galut, che so che ci tiene.
Tutto bene a Limmud. C'era anche Koby, che ha presentato il suo nuovo disco. In suo onore, posto qui il vecchio successo dei Teapacks, che ha causato un po' di balagan, casino.
leitzan and mukion
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Let's look at two Hebrew words for clown - לֵיצָן *leitzan* and מוּקְיוֹן
*mukion*.
*Leitzan *is the more common of the two, so we'll start by examining...
Wanted: Rosh Hashannah requests!
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